Camillo Francia è nato a Casale Monferrato (Al) nel 1955. La passione per l’arte gli è connaturale; nasce e si sviluppa assieme e a pari passo con tutte le altre necessità primarie. Dapprima in ambito locale e allargando progressivamente il territorio, partecipa a collettive, vince premi, organizza mostre personali delle sue opere, riportando sempre maggiori successi e molta ammirazione per le sue doti rispetto la giovane età. Gli anni giovanili lo vedono impegnato, soprattutto, con la china a tracciare disegni realisti e surrealisti, fatti di linee sinuose decise e sicure, di intrecci esasperatamente complessi, di volute echeggianti il liberty, di composizioni baroccheggianti, in cui il vero primo piano è riservato agli spazi candidi dei fogli racchiusi dai disegni. I motivi conduttori sono generalmente figure femminili e lepidotteri, ma il soggetto è costituito in realtà dal segno e dal disegno stessi, vale a dire da quanto gli permette di tracciare linee e forme. Quindi, nella figura femminile il viso è solo delineato, mentre la folta capigliatura al vento e ondulata determina una composizione complessa di forme geometriche e non. Gli insetti occupano totalmente la superficie del foglio e si trasformano in mostri inquietanti, kafkiani, ma innocui ed effettivamente mettono in mostra tutta la bellezza donata loro dalla natura e trasferita sulla carta dalla sapiente penna di Francia: dalle proporzioni generali ai dettagli particolareggiati e precisi, per esempio, delle nervature delle ali. Nel 1979, realizza un gruppo di disegni ispirati da poesie di Prévert, Eluard, Apollinaire e Baudelaire, che vengono presentati da Davide Lajolo. La febbrile attività di Camillo Francia ha prodotto ultimamente un grande numero di opere che si possono raggruppare in diversi insiemi: secondo le tecniche, che comprendono, a volte, assieme alla materia e ai pigmenti, assemblaggi di piani e forme od oggetti; secondo i soggetti, che hanno riferimenti naturalistici, oppure astratti, o indicazioni emotive; secondo certi privilegi cromatici che evocano immagini reali o fantastiche, nella loro totale potenza espressiva. Tutto e sempre nel rispetto del segno che vive e pulsa, più o meno esplicitamente e manifesto, a cui Francia non può rinunciare e che si concretizza principalmente nella materia incisa, graffiata, “marchiata” in maniera decisa ed indelebile. Nel 2002, a Casale Monferrato, ottiene il premio “Palma d’oro - Leonardo Bistolfi”. Nel 2003, a Milano, ottiene il “Premio Internazionale per l’Arte e la Cultura” e, nel 2011, ad Alessandria gli è conferito l’Oscar del successo per l’Arte e la Cultura. Negli ultimi anni le sue opere vengono proposte in numerose mostre pubbliche e private, personali e collettive: Parigi (Salon Comparaison e Salon d’Automne); in collaborazione con il Ministero ai Beni Culturali a Milano (Palazzo del Senato), Lucca (Palazzo Guidiccioni); Torino (Museo Egizio e Teatro Alfieri); Firenze (antologica all’Archivio di Stato); Mantova (Archivio di Stato); Innsbruck (Università) e Spoleto (Galleria d’Arte Moderna); e in gallerie e istituzioni e Fiere di Milano, Brescia, Padova, Bergamo, Viterbo, Genova, Forlì e delle principali città italiane