Raimondo Galeano nasce a Catanzaro nel 1948 per trasferirsi a Bologna in tenera età. Negli anni ’70 il giovane Galeano viene assunto da un’azienda bolognese che importava dall’America strumenti musicali; questo impiego gli consente di venire a contatto con alcuni grandi nomi della musica leggera italiana, tra i quali ricordiamo Mina, Gianni Morandi e Little Tony. Poi una sera, in un locale sotto alle Due Torri, l’incontro casuale con Franco Angeli, Mario Schifano e Tano Festa che gli sarà del tutto fatale. Affascinato dalle loro brillanti personalità, Galeano decide di abbandonare il suo lavoro per seguire i tre artisti a Roma, dove avrà modo di intraprendere l’attività di garzone di bottega per i Maestri della famosa ‘Scuola di Piazza del Popolo’. Qui Galeano cerca di apprendere dalla lezione dei suoi colleghiamici, ma allo stesso tempo studia la storia dell’arte e si cimenta nelle prime copie d’autore che gli serviranno da palestra per maturare via via uno stile del tutto personale. Successivamente un viaggio per i mari della Jugoslavia consentirà a Galeano di accorgersi dell’esistenza materiale della luce, soprattutto dopo aver assistito allo spettacolo del cosiddetto ‘mare in amore’, un effetto di bioluminescenza, probabilmente dovuto ad un’alga particolare, tale per cui la scia delle barche e la schiuma delle onde si illuminano. Così decide di avviare un percorso di conoscenza intorno alla luce che lo avvicina a tematiche fisico-scientifiche con la lezione di Isaac Newton in testa. Ed ecco l’intuizione: il colore non esiste, poiché racchiuso nella luce. Quando un oggetto viene investito da un raggio di sole, ne assorbe una parte e ne restituisce un’altra che viene elaborata dal nostro cervello come colore. Quindi, di fatto, è la luce che contiene il colore. Questo è il presupposto su cui si basa l’intera poetica di Raimondo Galeano. Nel frattempo le sue alacri ricerche lo portano a scoprire l’esistenza di particolari pigmenti luminosi che allora venivano usati con parsimonia per illuminare le lancette degli orologi al buio. Finalmente Galeano può dire di avere la luce in un barattolo, di conseguenza può avere inizio la sua avventura nel mondo dell’arte.