Giancarlo Montuschi. Emiliano di Faenza 1952. “Vive attualmente” fra Anghiari e Sansepolcro, maturato a partire dalla metà degli anni ‘70, un “un linguaggio di declinazione Pop, retaggio della Pop Art italiana degli anni Sessanta”, per poi virare, a partire dagli anni ‘80, verso “più esoterici lidi” (nei territori di confine tra la natura e l’arcano, esplorati grazie all’attività di correttore di bozze presso una rivista specializzata di settore). Ha uno spiccato interesse per la plastica, e un amore per delle strane e misteriose “figurine blu”, che popolano le sue tele, insieme ad animali coloratissimi, stelle e strumenti musicali. Dal 2000 le sue sperimentazioni si sono estese anche all’arte digitale, ma è quell’anima inquietante e allo stesso tempo giocosa, comica e violenta, che emerge dai suoi quadri per trasferirsi nelle statuette in ceramica dal medesimo cappello a punta, a restituire la cifra profonda del suo lavoro.