Ernesto Neto nasce a Rio de Janeiro nel 1964, dove vive e lavora. Negli anni 80 inizia i suoi studi in arti visive prendendo lezioni di scultura con Jaime Sampaio e João Carlos Goldberg presso la Escola de Artes Visuais do Parque Lage, a Rio de Janeiro. Nello stesso periodo, frequenta corsi d’intervento urbanistico e scultura con Cleber Machado e Roberto Moriconi, presso il Museu de Arte Moderna di Rio de Janeiro. La posizione tra scultura e installazione caratterizza la sua produzione e, già negli anni 90, comincia a usare calze di nylon e altri materiali più flessibili e d’uso quotidiano. Nella seconda metà degli anni 90, le sue installazioni vedono l’utilizzo di tubi di maglia fina e translucida, riempiti di spezie di vari colori e aromi, come lo zafferano o i chiodi di garofano in polvere. Alla fine degli anni 90, l’artista comincia a elaborare le “navi”, strutture di tessuto trasparente e flessibile, che possono essere penetrate dal pubblico. Nel 2007 realizza a Parigi la monumentale installazione Leviathan Thot, all’interno del Pantheon. Tra le sue mostre personali: Anthropodino (Drill Hall, New York, 2009), A sculpture can be anything that can stand upright (Galeria Elba Benítez, Madrid, 2008), É a vida, o espaço interior (Galeria Artur Fidalgo, Rio de Janeiro, 2007), Citoplasma e organóides – Projeto Respiração (Fundação Eva Klabin, Rio de Janeiro, 2004), O casamento: Lili, Neto, Lito e os loucos (Museu de Arte do Rio de Janeiro, 2001). Tra le collettive: Blooming Now! Brazilian contemporary art (Toyota Municipal Museum of Art, 2008), Seduções/Seductions (Daros-Latinamerica, Zurigo, 2006) e la 49a Biennale di Venezia (2001).