Antonio Nunziante nasce a Napoli nel 1956. Prodigo dell’arte sperimenta la pittura ad olio a soli otto anni. Trascorre l’adolescenza a Torino dove la famiglia si trasferisce nel 1961. Frequentando il negozio del padre fin da piccolo, entra in contatto con i principali artisti Torinesi e Piemontesi ,uno dei quali gli dona la prima scatola di colori ad Olio. Dopo le scuole dell’obbligo seguono la maturità artistica e l’Accademia delle Belle Arti dove segue in particolare le lezioni di figura all’Accademia libera del nudo e un corso di specializzazione sull e tecniche di restauro a Firenze. E’ in tale occasione che ha modo di impadronirsi dei segreti degli antichi pittori direttamente dai maestri fiorentini eredi della tradizione rinascimentale italiana. Nel ’75 inizia la sua carriera da pittore professionista. Inizialmente la sua pittura si divide tra momenti puramente figurativi espressi in nature morte, paesaggi e nudi di donna ad altri più surreali, ispirati ai mondi fantasy di Boris e le visioni di Dalì. In alcune opere compare la componente romantico-metafisica come in Bocklin e in de Chirico. Nel ’83 ha modo di farsi conoscere dal pubblico americano esponendo all’Artexpo di New York e Los Angeles. La naturale predisposizione verso la pittura gli fa conseguire presto un buon successo di mercato mentre deve lavorare molto per ottenere riconoscimenti da parte della critica. Gli anni ottanta sono anche gli anni della sperimentazione e questo lo testimoniano alcune opere di carattere puramente concettuale firmate con lo pseudonimo di Rascal Babaloo. Tre biennali di Bergamo tra l’86 e il 90 e sempre nel 90 è Tokyo ad ospitarlo con una personale dopodiché New York nel ’91 e Firenze nel ’92. Gli anni novanta sono segnati dall’incontro con il mercante Aldo Labrecciosa che diventerà uno dei suoi sostenitori più fedeli e che lo rende sensibile a nuove tecniche culturali. Probabilmente in seguito a questo connubio nasce in Antonio Nunziante la voglia di sperimentarsi in nuovi campi,dirigendo il suo interesse verso le sculture e i bassorilievi archeologici, affermando un’innovativa perfezione classico formale. Il ritorno ad una tradizione mai abbandonata e la grande sensibilità che lo accostano agli avvenimenti quotidiani lo conducono a rivisitare e ad attualizzare le opere quali il Cristo di Rembrandt. Il capolavoro venne notato durante una visita alla Galleria Sabauda e l’immediata realizzazione avvenne dopo avere assistito ad una scena di violenza che comportava la divisione di una mamma dal suo bambino. Nel suo studio sulle colline piemontesi continua la ricerca artistica con l’intento di rendere fruibile il suo dipingere al grande pubblico. Come lui stesso dice “Sarei disposto a spiegare la dinamica che mi conduce a eseguire un quadro” Dal 1997 inizia la collaborazione in esclusiva con le Gallerie Orler di Mestre, Madonna di Campiglio, Abano Terme e San Martino di Castrozza, con la quale organizza una nuova mostra nel 1999 nell’elegante cornice della chiesa di San Vidal a Venezia. Nel 2000 l’artista passa a lavorare in esclusiva per la galleria Telemarket e insieme organizzano nel 2001 una mostra personale a Roma. Nello stesso anno due opere dell’artista vengono riprodotte a piena pagina nel catalogo della mostra “Hommage à l’Ile des morts d’Arnold Boclin” al Museo Bousset- Meaux di Parigi. All’inizio del 2002 Telemarket dedica uno speciale televisivo all’artista condotto da Dario Olivi. Nell’aprile dello stesso anno durante uno Speciale su Telemarket presenta 20 oli su tela tra cui un’opera diversa dalle solite nata dopo le sensazioni dovute all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 intitolata “Apocalisse”. L’8 giugno 2003 Telemarket propone un altro speciale sul pittore presentando 11 opere su tela e per la prima volta la cartella di serigrafie eseguite nel 2002-2003. Il 2003 è anche l’anno delle quattro mostre in America : Artexpo di New York, di Philadelphia, una personale a New York e a Greenville North Carolina che lo consacrano all’attenzione del collezionismo internazionale. Il 1° Marzo 2004 è la data dell’ultimo speciale fatto da Telemarket con il maestro ospite in studio, con conduzione di Alessandro Orlando. Durante l’estate del 2004 torna definitivamente in esclusiva alla Galleria Orler. Il 9 aprile del 2005 la Galleria Orler presenta uno speciale televisivo con 47 opere. Durante la trasmissione viene presentato un filmato che documenta il lavoro del Maestro durante la realizzazione di un’olio su tela. Nel 2006 la Galleria Orler organizza una grande Mostra al Museo degli Strumenti Musicali di Roma, curata da Vittorio Sgarbi. Nell’ottobre dello stesso anno è protagonista di una Mostra Antologica alla fiera nazionale del Tartufo di Alba. Nel giugno 2007 nasce una collaborazione tra il Maestro Nunziante “Area Costruzione” e “La Cooperativa San Pacrazio” che sfocia nel progetto di realizzare 3 Porcellane da incastonare in 3 diversi complessi abitativi piemontesi. A marzo del 2008 esce il Quinto Catalogo Generale, presentato durante la Mostra “ Il Novecento italiano da De Chirico ai giorni nostri” Accanto all’attività creativa e artistica, Antonio Nunziante si è dedicato in questi anni anche al sociale, dedicando tempo, energia, passione e risorse ai giovani impegnatiin diverse attività sportive, dalla pallacanestro al calcio, dall’equitazione al tennis e sostenendo numerose iniziative benemerite nel campo della cultura dello sport e della solidarietà