Luciano Pivotto è Nato a Trivero (BI) nel 1951, è stato per anni conservatore presso la Fondazione Sella, dove si occupava dei fondi fotografici. Aveva iniziato la sua carriera artistica negli anni ’70, realizzando lavori di carattere astratto-figurativo, con uso di materiali poveri e di recupero. Poi, negli anni ’80 e ’90 le prime esperienze espositive in Italia e all’estero grazie a delle opere che, facendo uso di tecnologia rudimentale, si interessavano alla trasformazione della materia e all’intervento sonoro. Successivamente si è dedicato alle suggestioni e alle urgenze civili tratte dai media, producendo lavori con alfabeti delle bandiere nautiche e dei sordomuti. Nelle sue ultime creazioni il segno distintivo è stato, però, la scrittura, con finalità di archivio della memoria visiva e letterale, con un richiamo all’antica attività del copista. La superficie su cui lavorava di consueto era la cera, elemento caldo sempre in trasformazione, su cui incideva i suoi messaggi di sensibilizzazione sociale. È stato il fondatore insieme ad altri artisti del gruppo Manifesto 0, che si è occupato di arte pubblica diffusa nei quartieri della città di Biella. Tra le sue ultime personali ricordiamo Hope, Showcase, Amsterdam 2003; HELP, Espace Blanche, Bruxelles 2004; quelle presso la galleria Maria Cilena di Milano nel 2005, nel 2007 e nel 2009; Rapporti A2 (insieme con Gigi Piana), Officine Caos, Torino 2010.