Gilberto Zorio è nato a Andoro Micca nel 1944, vive e lavora a Torino. È uno dei protagonisti dell’Arte Povera. Nel lavoro di Gilberto Zorio è leggibile una ricerca di comunione fra le regole compositive che si sono azzerate ad un livello primordiale in forma quasi esclusivamente di energia e gli elementi costitutivi sottoposti a leggi esoteriche. Da ciò riemerge un’arte che ha lasciato il disordine per mostrare la sua magica armonia simbolica alchemica. Nelle sue opere vengono accostati materiali poveri quali piombo, solfato di rame, sale, creta, catrame ad elementi dell’immaginario eroico come la stella, la canoa o l’alambicco entrambi protagonisti di un viaggio che ne ha corroso o lacerato alcune parti. Così l’energia cosmica e la potenza estetica si confrontano nelle opere di Gilberto Zorio. Oltre alle numerose partecipazioni a rassegne nazionali ed internazionali con il gruppo dell’Arte Povera, tra le sue più importanti recenti esposizioni personali ricordiamo quelle del 1979 allo Stedelijk Museum, Amsterdam e l’antologica alla Loggetta Lombardesca, Pinacoteca Comunale di Ravenna; la partecipazione alla Biennale di Venezia e la mostra al Centre Georges Pompidou di Parigi, entrambe del 1986. Nel 1992 espone al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e al Musée d'Art Moderne et Contemporain di Nizza. Nel 1996 la Galleria Civica d'Arte Moderna di Trento gli dedica un’antologica e nel 1997 ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 2001 una sua personale è ospitata dal Dia Center for the Arts di New York.